L'itinerario inizia con la visita al Tempio di Giunone, o di Hera Lacinia, eretto nel 450 a.C. ca. in stile dorico. Esso poggia su un vasto basamento a quattro gradini realizzato per sopperire all'irregolarità del terreno. Delle 34 colonne originarie ne rimangono 25 erette, di cui 15 ancora con il loro architrave, e 9 spezzate. A pochi metri dalla facciata est troviamo un altare monumentale. Lungo il tratto che conduce dal tempio di Giunone a quello della Concordia, è possibile vedere gli arcosoli bizantini, nicchie sepolcrali sormontate da un arco e scavate nella roccia delle fortificazioni greche erette lungo la linea della collina.
Proseguendo si giunge al principale punto di riferimento di tutto il sito archeologico, il meraviglioso Tempio della Concordia, un capolavoro di forma e armonia architettonica dorica del V secolo a.C. E' certamente tra i più completi esistenti al mondo, con la sua forma che richiama alla mente il Partenone di Atene. Presenta 6 colonne sulle facciate minori, e 13 sulle maggiori. L'eccellente stato di conservazione di questa struttura è da attribuire alla trasformazione in basilica cristiana dedicata ai santi Pietro e Paolo, operata dal vescovo Gregorio nel corso del VII sec.
A nord si trova una necropoli paleocristiana, caratterizzata da ipogei e catacombe. A ovest sorge la Villa Aurea, che agli inizi del secolo scorso fu dimora dell'inglese Sir Alexander Hardcastle, a cui si devono molti degli scavi compiuti nella valle dei Templi. La sua tomba può essere visitata nel cimitero di Bonamorone. La strada in lieve pendio ci conduce ai resti del Tempio di Ercole, il più antico tra quelli costruiti ad Akragas. Databile intorno al 520 a.C., occupa complessivamente un'area di circa 1700 mq, inferiore solo all'immenso tempio di Giove. Sulla sinistra si apre quella che un tempo era la IV porta d'accesso alla città, oggi chiamata "Porta Aurea", da dove nel 210 a.C. entrarono i soldati romani comandati dal console Levino. Attraversata la strada, si può raggiungere il Tempio di Giove Olimpico. L'immenso edificio, eretto su volontà dal tiranno Terone, aveva una superfice di 6340 mq, e fu certamente una tra le costruzioni doriche più grandiose del tempo. A conferma di ciò rimangono i giganteschi Telamoni, alti 7,65 mt., che erano collocati nello spazio tra due colonne, a metà altezza rispetto alla base, a maggiore sostegno della struttura. Una copia in tufo del Telamone si trova entro il perimetro del tempio, mentre un originale è conservato nella grande sala principale del Museo Archeologico Regionale di San Nicola. Crollato a causa di un terremoto, gran parte dei resti del tempio furono utilizzati per costruire, nel XVIII sec., il molo di Girgenti.
Proseguendo, poco più avanti si raggiunge l'area sacra delle Divinità Ctonie. Tutta la zona circostante è ricca di altari in cui venivano effettuati sacrifici in onore delle divinità della terra. Il Tempio di Castore e Polluce, detto anche dei Dioscuri, è collocato proprio dentro quest'area. Chiamato anche "delle tre colonne" poiché dai vari punti di osservazione una delle quattro colonne viene coperta dalle altre, in origine ne contava 13 sui lati e 6 di fronte. Collocato su un dirupo sull'estremo versante della collina, si trova il tempio di Vulcano, di cui è visibile l'intero basamento con 2 colonne ancora erette delle 34 originarie. E' raggiungibile attraverso il percorso che permette di visitare il Giardino della Kolymbetra o "antica piscina". Questo sito merita senz'altro una visita approfondita. Passeggiando tra i sentieri ricreati è possibile godere della vista di alberi di arance, limoni, mandorli, gelsi e tante altre varietà di frutti, sentirne i profumi, vivere le emozionanti suggestioni che questo luogo trasmette e, nel silenzio di questo piccolo paradiso, immaginare le voci festanti degli abitanti dell'antica e nobile Akragas.
Ritornando verso Porta Aurea, proprio sotto il tempio di Ercole, è possibile vedere la Tomba di Terone. Il monumento funebre, in realtà, risulta di epoca successiva al tiranno e più probabilmente fu eretto in onore dei soldati caduti durante le guerre puniche. Percorso il viale alberato che costeggia piano S. Gregorio e fatto un breve tratto della statale per Porto Empedocle, troviamo sulla destra il Tempio di Esculapio (Asclepio). Dedicato al dio della medicina, il luogo era meta di pellegrinaggio da parte di malati e sofferenti. Particolari sono le due false colonne collocate in ciascuna delle facciate. Risalendo verso la città, è possibile visitare la chiesa di San Nicola del XIII sec., dove, in una cappella, è conservato il famoso Sarcofago di Fedra, e l'adiacente Museo Archeologico Regionale. Distribuito in 19 sale, il museo è di indubbia importanza mondiale, grazie ai reperti archeologici custoditi. Oltre alla ricchissima esposizione di vasellame greco e di oggetti vari rinvenuti nei dintorni della città, è di grande effetto il Telamone, trasportato dal tempio di Giove e collocato in posizione eretta nella grande sala centrale. L'Oratorio di Falaride adiacente al museo è un tempio funerario di probabile epoca romana, edificato, secondo la leggenda, nel posto in cui sorgeva il palazzo del crudele tiranno di Akragas.
Proprio di fronte l'Oratorio vi è l’Ekklesiasterion, un piccolo anfiteatro in cui gli akragantini si riunivano per discutere le leggi e le problematiche cittadine. Il vicino Quartiere Ellenistico Romano, racchiuso in un'area di oltre 10.000 mq, evidenzia lo stile urbanistico del tempo che segue i canoni dell'impianto ippodameo. L' insediamento dal III sec.a.C. al V d.C. e gli scavi effettuati hanno riportato alla luce le abitazioni, le botteghe e le taverne, tutti collocati con notevole razionalità urbanistica. Diversi sono i mosaici e le decorazioni di alcune ville patrizie, oggi opportunamente protetti con moderne strutture che rendono possibile la visita. Ripercorrendo la passeggiata archeologica e raggiunto il bivio di Bonamorone, si prosegua a sinistra per la via Demetra che ci conduce al cimitero monumentale. Poco distante, sulla vicina collinetta, troviamo, a sinistra, la chiesa medievale di San Biagio, eretta sui resti ancora visibili del Tempio di Demetra. Salendo dunque dal panoramico viale Gramsci si raggiunge il viale della Vittoria e quindi il centro della città.