E' quello che avviene nella gastronomia tipica di Palma di Montechiaro, Licata, Ravanusa , Campobello di Licata, Castrofilippo, Naro, Camastra, Racalmuto e Grotte.
Qui, la buona cucina tradizionale e i vini eccellenti incentivano l’attrazione di queste località d'arte e contribuiscono a renderle turisticamente più interessanti.
Protagonista sovrano della gastronomia di queste zone è il pesce, l’ottimo pesce locale che i ristoratori si sbizzarriscono a cucinare in molti modi, nel rispetto della tradizione e con una attenzione particolare all’innovazione e alla sperimentazione.
Carni, formaggi e verdure, provenienti dal territorio e nel rispetto del ciclo produttivo, sono alla base di pietanze gustose e apprezzatissime che incontrano i gusti piu’esigenti e raffinati.
Allettante, variegata, bella da vedere, ottima da assaporare è anche la pasticceria, tipica della tradizione siciliana e rigorosamente artigianale.
Un discorso a parte merita la pasticceria artigianale di Palma di Montechiaro, dove nel monastero delle suore di clausura Benedettine si dedicano alla produzione di dolci di mandorla e marzapane con un'antica ricetta dei secoli scorsi.
Una attenzione particolare per i vini locali che, per qualità e varietà, competono con le etichette piu’ rappresentative del panorama enologico siciliano.
Molto attivo è il porto peschereccio e il mercato ittico di Licata, e i piatti di gastronomia locale si rifanno all'antica tradizione, semplice e popolare, di cucinare il pesce azzurro, soprattutto le sarde.
I Comuni di Caastrofilippo, Naro e Camastra vantano una cucina variegata che proviene da lontano, strettamente legata alle differenti culture dei tanti popoli che hanno dominato i Siciliani e ne hanno conquistato anche il palato. Sapori, odori, colori che ripercorrono la storia di questi luoghi e deliziano i sensi di visitatori, turisti, frequentatori abituali.
Sono comuni che sorgono in terreni prevalentemente collinari e a poca distanza dal mare.
Di grandissimo interesse, per tutti gli appassionati ed i buongustai, è senz’altro il generoso dono naturale di condizioni climatiche particolarmente favorevoli e di una varietà di ambienti nei quali la ricca agricoltura costituisce un requisito fondamentale per la prolifera presenza di numerosissime colture: grano, legumi da foraggio, olivo, mandorlo, vite da mosto e da tavola e pesche.
L'asse portante dell’economia dei comuni di Castrofilippo, Naro e Camastra è rappresentata dalla coltivazione dell’uva da tavola. Gli agricoltori, dopo anni di esperienza, hanno imparato a produrre bene, mirando più sulla qualità che sulla quantità. Grazie a interventi mirati sul grappolo, all’utilizzo di metodi biologici e biodinamici, a tecniche avanzate di copertura, assicurano, oltre alle alte produzioni e a una buona qualità del prodotto, il rispetto dell’ambiente e della salute dei consumatori. Un altro settore frutticolo importante per l’economia Castrofilippese è rappresentato dalla produzione di pesche. Dopo il settore frutticolo, grande importanza ha avuto ed ha ancora a Castrofilippo il settore orticolo, conosciuto nelle zone limitrofe e anche oltre, per la produzione di aglio e cipolle e aglio. Alla cipolla, ogni anno ad agosto viene dedicata una sagra, La Sagra della cipolla, durante il quale viene premiata la cipolla con la pezzatura più consistente. Nelle loro qualità rossa, bianca e paglierina, le cipolle castrofilippesi vengono coltivate, tra i terreni argillosi, con metodi biologici e una volta maturate, arricchiscono di gusto l’apprezzata cucina locale.
Riportiamo uno dei piatti più diffusi a Castrofilippo, lu pitaggiu
La ricetta - Lu pitaggiu
Ingredienti: - 1 kg di piselli freschi - 500 gr.di fave novelle sbucciate - il cuore di almeno 4 carciofi - 1 cipolla - abbondante olio extravergine d'oliva - sale e pepe
In un tegame abbastanza capiente aggiungiamo i piselli, le fave fresche ben sgusciate, i cuori dei nostri carciofi tagliati a pezzetti e la nostra cipolla adeguatamente tagliata in simil modo. Saliamo e pepiamo a nostro piacimento.
Aggiungiamo una buona quantità di olio extravergine d'oliva, far cuocere il tutto a fuoco lento con l'aggiunta di poca acqua; tuttavia se il tutto non è ben tenero, suggerisco l'aggiunta di mezzo bicchiere d'acqua. Si raccomando di prestare attenzione a non far bruciare il tutto, quindi mescolate con una certa regolarità.
Il tempo di cottura è di circa un'ora.
"U pitaggiu" è una pietanza assai versatile: si presta come piatto unico ed eccellentemente sia come contorno alle salsicce di maiale arrostite, che come condimento per del riso o meglio ancora, per la pasta (preferibilmente di corto formato). Altro utilizzo è come preparato a base vegetale per una buonissima frittata: in questo caso basta aggiungere delle uova ben battute, del parmigiano grattugiato e un pugno di pangrattato.