> Itinerario nel centro storico di Palma di Montechiaro
Itinerario nel centro storico di Palma di Montechiaro

La Chiesa Madre, emblema e realtà di pregio della città, risale al XVII secolo. Espressione del barocco siciliano, sovrana e magnifica emana, dall’alto di una ampia e artistica gradinata, il fascino della sua imponenza. L’interno, a tre navate, non delude le aspettative del visitatore che può ammirare ricche decorazioni neoclassicheggianti, dipinti, tele di raffinata qualità, oltre a numerose reliquie di Santi. In fondo, le navate accolgono il presbiterio incorniciato da inferriate di singolare bellezza e due cappelle dedicate al S.S. Sacramento e alla Madonna del Rosario, fastosamente adorne. Un cammeo si rivela la cantoria dell’organo, scolpita con le mani, la mente e il cuore da Calogero Provenzani, nativo del luogo e padre di Domenico, la cui vasta e pregevole produzione pittorica si ammira in molte chiese della Sicilia.

L’altro monumento identificativo della città è il Palazzo Ducale o del Gattopardo. Costruito dopo l’inclusione del primo nel Monastero delle Benedettine (1653 / 1659), acquisito successivamente dal demanio comunale, è stato restaurato e riportato al suo primitivo splendore. L’aspetto esterno si presenta semplice e austero mentre l’interno si caratterizza per la ricercatezza dei soffitti a cassettoni in legno dipinto. Particolarmente decorativi e di pregevole fattura i soffitti delle Sale delle armi, quella degli Ordini militari e religiosi, quella che rappresenta lo Stemma ducale dei Tomasi. Su tutto risalta per sfarzo e ricercata eleganza decorativa il soffitto della Sala angolare che raffigura i segni distintivi nobiliari della famiglia dei Tomasi.Descritto da Giuseppe Tomasi Di Lampedusa nel celebre romanzo “IL Gattopardo” è universalmente conosciuto e ammirato. Una visita che stupisce ed evoca emozioni, un incontro con il vissuto storico della città e dei suoi fondatori. Al piano terra è ospitata la Biblioteca comunale “Giovanni Falcone”. Una scelta che racconta l’attenzione rivolta a una Istituzione di fondamentale importanza per la vita culturale e sociale di tutta la collettività. 

Magnetizza l’attenzione dei visitatori la vista del Monastero delle Benedettine. Inserito su una originale scalinata semicircolare che le conferisce una bizzarra fisionomia architettonica, è stato costruito tra il 1653 e il 1659 con l’inclusione anche del primo palazzo ducale. Da sempre punto di riferimento focale di vita spirituale, luogo eccelso di meditazione e di preghiera delle monache di clausura che ne consentono l’accesso solo a pochi privilegiati. Una visita di particolare intensità emotiva, in una atmosfera di serenità interiore che estranea dal mondo e fa ritrovare se stessi. I visitatori, accolti dal fragrante profumo dei dolci di mandorla di cui si possono gustare il raffinato e particolare sapore, hanno il privilegio di ammirare i molti tesori custoditi nel monastero, primo fra tutti la Chiesa con il magnifico soffitto a lacunari, tele, dipinti statue, paramenti sacri riccamente e abilmente ricamati.

Ma ciò che maggiormente coinvolge e segna è la visita alla cella della “Venerabile” suor Crocifissa, al secolo Isabella, figlia di Giulio Tomasi. Le monache sono attente custodi delle Sue spoglie mortali e di numerose reliquie, tra cui un frammento della croce di Gesù. Sono offerti all’ammirazione dei visitatori preziosi paramenti sacri, la lettera che il diavolo voleva fosse firmata dalla Venerabile e il sasso che gli scagliò contro. Uno scrigno di religiosità cristiana che comunica il fervente misticismo che ha improntato la vita della religiosa e che continua ad aleggiare tra le mura del Monastero.

Numerose le chiese di Palma di Montechiaro, segno tangibile dello spirito religioso che guidava l’operato dei Tomasi.

La Chiesa del Collegio di Maria (XVIII sec.) che offre ai pellegrini e ai turisti il beneficio di venerare una copia della Sacra Sindone, precedentemente custodita nella cappella del Calvario.

Accanto la Chiesa del Purgatorio (1646), dall’artistico portale barocco, che accoglie i visitatori in una dimensione di luminosa e raccolta spiritualità.

Nelle vicinanze la Chiesa della Sacra Famiglia (XVIIIsec.) che inglobata al palazzo degli Scolopi ne condivide spazio, stile, storia. Custodisce al suo interno due dipinti che la rendono artisticamente interessante in una atmosfera di mistico raccoglimento.

Sede del Comune il Palazzo degli Scolopi, in stile barocco, voluto da Giulio II duca di Palma e portato a termine nel 1712. Consegnato alla cura dei Padri Scolopi, inizialmente venne adibito a Istituto delle Scuole Pie per diventare nel 1800 sede di una prestigiosa università frequentata dai giovani della nobiltà siciliana del tempo.

Alla fine di questo percorso si trova la Chiesa di Sant’Angelo ( XVIII sec.) dedicata al Santo protettore di Licata. Giuseppe Maria Tomasi vi fece costruire accanto un orfanotrofio per piccole orfane , in seguito trasferito e ospitato presso il Collegio di Maria.


Scheda descrittiva