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Itinerario nel centro storico di Naro

 

Il percorso gotico

E’ un percorso spettacolare che crea emozioni e interesse quello che conduce alla visita dei monumenti di età medievale.

Possente e austero, da sempre a controllo e difesa del territorio, il Castello dei Chiaramonte (XIII-XIV secolo), dal nome dell’illustre famiglia che dominò Naro per più di un secolo, è ben visibile da tutta la pianura circostante e oltre. Emblema e metafora della città ne ha condiviso storia e leggende, come quella che lo vuole abitato dal fantasma di madonna Giselda…

Dichiarato Monumento Nazionale nel 1912, è stato attenzionato da diversi interventi di ristrutturazione che lo hanno consegnato al territorio. Coinvolgente la visita degli ambienti interni, da mozzafiato la vista panoramica che si gode dalla sua sommità. La visita al Castello di sicuro non lascia indifferenti e induce a pensare bene di chi protegge e valorizza tesori “grandi” come questo incantevole maniero, uno dei più importanti della Sicilia.

Maestosamente adagiato accanto al Castello l’antico Duomo Normanno racconta il passato glorioso dell’antica Naro. In origine fu una chiesa costruita per volontà di Ruggiero D’Altavilla nel 1809 e dedicata a Maria S.S.Assunta dagli Angeli. Nel secolo successivo acquisì la dignità di Chiesa Madre e nel 1398 quella di Duomo.

Di straordinario impatto visivo ed emotivo la spettacolare scalinata di 209 gradini che collegano il Duomo con via Dante. Fu inserita nel ‘700 con l’intento di diffondere il messaggio cristiano universalmente riconosciuto: la vita come un difficile e doloroso cammino che conduce alla salvezza dell’anima.

Nel centro storico di Naro si può ammirare un autentico gioiello: la Chiesa di Santa Caterina. E’ il monumento più rappresentativo dello stile gotico-normanno, con una peculiare impronta chiaramontana che conferisce all’insieme un fascino avvolgente. La Chiesa, fatta costruire da Matteo Chiaramonte per volere di Federico III, più volte restaurata nel corso degli anni, resta uno dei monumenti più maestosi della Sicilia.

Monumento Nazionale dal 1919, il suo interno a tre navate, custodisce un fonte battesimale del 1400, la ruota simbolo del martirio di Santa Caterina, le Chiavi della Chiesa. Degno di ammirazione il soffitto ligneo a capriate nella sua insolita fattura. Ma è tutto l’insieme, maestoso e raffinato, a fare di questo luogo sacro un luogo dell’anima, oltre il tempo e lo spazio. 

 

Il percorso barocco

Il percorso barocco si snoda attraverso la visita di numerose chiese che sono vanto, ricchezza e peculiare attrattiva di Naro.

La prima tappa conduce il turista in via Dante per ammirare la Chiesa del S.S.Salvatore. Edificata nel 1398 ha subito notevoli rifacimenti durante l’età barocca. Di piacevole impatto visivo la facciata, nella sua originale e particolarissima fisionomia: rustica nella parte superiore, arricchita di elaborati intagli di tufo, in stile barocco e spagnolesco, nella parte inferiore. L’interno, ad una navata, custodisce gli affreschi di Domenico Provenzali e altri tesori degni di ammirazione. Tra tutti un crocefisso ligneo del ‘700.

Più avanti si trova la Chiesa di San Nicolò di Bari, edificata nel 1618 con il nome di San Giuseppe, trasformata nel 1765 in parrocchia e dedicata a San Nicolò di Bari. I motivi manieristici di tipo spagnolesco che ornano la facciata riflettono lo stile del primo barocco siciliano. L’interno è arricchito da stucchi e tele di pregio. Ma il richiamo più forte proviene da un fonte battesimale che riporta la data del 1490.

Vicino nella stessa via si può visitare la Chiesa Madre. Risale al 1619 la fondazione della Chiesa che, solo dopo la chiusura del vecchio Duomo, acquisì l’appellativo di Madre. Destinataria naturale del consistente e prezioso patrimonio artistico appartenuto al Duomo, la Chiesa è dotata di mirabili opere d’arte. Tele di Domenico Provenzali, un artistico fonte battesimale, una statua di marmo della Madonna della Catena e un originale e struggente Crocifisso nell’atto di spirare, che catalizza emotivamente l’interesse dei visitatori. Accanto si trova il Collegio dei Gesuiti, artisticamente apprezzabile per il portale d’ingresso in stile barocco.

In piazza Padre Favara si gode la visione della Chiesa di Sant’Agostino. La sua costruzione, iniziata nel 1707, voluta dai monaci agostiniani, seguì quella dell’annesso convento del XIII secolo. La Chiesa a croce latina custodisce artistiche e preziose opere d’arte in legno: un crocefisso del ‘500, un pulpito della fine del XVI secolo, la statua di S. Francesco Paola, un imponente organo del 1770. Dell’antico convento sopravvive un magnifico portale che si può ammirare nella sacrestia.

Ubicati in piazza Garibaldi la Chiesa e l’ex Convento di san Francesco, fondati nel XIII secolo, rimaneggiati e ampliati, presero forma attuale nel XVII secolo. La facciata della chiesa rappresenta la manifestazione più alta dello stile barocco siciliano, particolarmente abbellita con elementi ornamentali. L’interno ad una navata si manifesta ricca di opere d’arte, statue, tele, stucchi. Ai due lati dell’ingresso muovono alla riflessione due tele raffiguranti “La buona Morte” e “ La cattiva Morte”.

Accanto alla Chiesa l’ex Convento di San Francesco che dal 1890 è sede del Municipio della Città. Per accedervi si ha il privilegio di attraversare il chiostro settecentesco che accoglie frequentatori abituali e visitatori con il fascino di sempre.

Infine d’obbligo la visita alla Chiesa di San Calogero, il Santo Patrono. Costruita nel XVI secolo sul luogo dove era vissuto da eremita, richiama molti devoti anche dai comuni vicini. Caratteristica la facciata barocca e l’interno ad una navata, in stile rinascimentale, impreziosito da dipinti di artisti contemporanei. La visita di questo luogo emoziona e coinvolge perchè attraverso una scalinata posta a destra della navata, si può accedere a una chiesetta sotterranea al cui interno si trova la grotta dove il Santo viveva da eremita.

 


Scheda descrittiva