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secondo itinerario

Il raro Lanario, specie a forte rischio di estinzione, è ancora presente in provincia di Agrigento.

Secondo itinerario

 

Da Agrigento attraverso la SS 115 in direzione Castelvetrano si raggiunge il lago Arancio in territorio di Sambuca di Sicilia. Si tratta di un invaso artificiale, ma ormai da considerarsi naturalizzato, costruito tra il 1949 e il 1952 con uno sbarramento sul fiume Carboj e proprio all'ingresso delle spettacolari gole omonime, conosciute anche come gole della Tardara. In estate, quando il livello delle acque si abbassa, si scorgono le rovine dell'antico fortino di Mazzallakkar, costruito dagli arabi nell'830. Oltre a costituire una preziosissima riserva irrigua per i pregiati vitigni, gli oliveti e le altre colture della zona, il Lago Arancio consente di ammirare, sopratutto in promavera e in autunno, decine di specie dell'avifauna, tipicamente legate agli ambienti umidi. In particolare la Cicogna bianca ha colonizzato con diverse coppie le sponde del Lago già a partire dalla fine del secolo scorso, ed è facile osservare gli enormi nidi costruiti sui tralicci e diversi esemplari di questa specie intenti a cercare prede lungo le sponde o ad alimentare i piccoli. Tappa d'obbligo per i naturalisti, ma anche per gli appassionati di trekking, le sovrastanti gole della Tardara, un vero e proprio canyon il cui versante a nord è raggiungibile dallo stesso Lago Arancio e risalendo sulla dorsale nord ovest. In questo contesto è possibile visitare il complesso preistorico delle grotte di San Giovanni e la Grotta della Lisaredda, una enorme cavità di origine carsica ricca di stalattiti e stalagmiti e di una infinità di cunicoli e anfratti nei quali sono ospitate due tra le più numerose colonie di pipistrelli in Sicilia (ne sono state individuate almeno tre specie, tra cui il Rinolofo maggiore). Per la gioia dei birdwatchers, le gole della Tardara ospitano il Falco pellegrino e il sempre più raro Lanario, un falcone tipico dei climi più caldo-aridi, oltre ad una nutrita e rumorosa colonia di Rondoni maggiori.

Sempre dal Lago Arancio, proseguendo verso Sambuca di Sicilia e risalendo verso l'area archeologica di Monte Adranone è possibile visitare una delle aree naturali più interessanti e al tempo stesso meno conosciute della Sicilia, ovvero il complesso di Monte Genuardo, che da' il nome all'omonima riserva naturale. Calcari antichissimi e uno spettacolare intreccio di alte pareti rocciose e boschi di roverella, leccio, carpino nero e acero campestre sono associati ai rimboschimenti a conifere effettuati dall'Azienda delle Foreste negli anni 50 e particolarmente ricchi di fauna. Anche qui per birdwatcher e naturalisti non mancano le specie di interesse, dal Lodolaio al sempre più raro Capovaccaio, mentre una rete di sentieri consente agli appassionati di trekking di osservare dalla vetta (oltre 1.100 metri) un panorama mozzafiato che spazia, nelle giornate con buona visibilità dalle coste nord e sud della Sicilia sino all'Etna.

 


Scheda descrittiva